Pubblico delle grandi occasioni per il vernissage della mostra di sculture e disegni del Maestro Antonio Violano.
Roma - Le sue opere sono esposte presso l’Istituto Portoghese di S. Antonio in Roma, via dei Portoghesi 2, visitabili tutti i giorni dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 19 fino al 29 maggio. La mostra è stata presentata con due interventi, il primo è stato dello storico e critico d’arte Giorgio Di Genova. A quest’ultimo, curatore della mostra, ne abbiamo chiesto una chiave di lettura. “Oggi è offerta una paradigmatica ed anche chiara mostra in cui possono essere percepite le linee di ricerca e di espressione dei linguaggi di Antonio Violano.
Vi sono opere scelte dell’artista il quale rivela la sua cura anche nell’ uso dei materiali impiegati come il bronzo, il marmo di Trani. Quali sono gli aspetti peculiari della sua espressione artistica scultorea? “Vorrei sottolinearne soprattutto due. Il primo è quello della sensualità, il secondo è quello della geometria. Questi due elementi si incontrano, si scambiano tra loro creando uno scambio, un’ osmosi che, a livello linguistico, è molto espressivo ed interessante”. Cosa ci dice in riferimento ai disegni? “Essi sono importanti in quanto evidenziano la sensibilità di Violano, la sua sensibilità nel cogliere l’insieme, nel sintetizzare i ritmi delle forme che vengono successivamente riempite con i materiali usati nella scultura. I disegni possono essere considerati come una sorta di “appunti”, nel senso che ad esempio le linee curve sono come delle “annotazioni” che vengono sviluppate nei seni, nel viso di una donna raffigurata in una scultura. Il secondo presentatore della mostra è stato il dirigente culturale del Ministero degli Affari Esteri, Giuseppe Manica. Egli, nel corso di una breve intervista, ha sottolineato il ricco percorso artistico di Violano in cui è stata presente una formazione internazionale, (con una tappa importante a Barcellona) e l’apprezzamento di numerosi critici affermati europei. Tra gli amici ed estimatori presenti al vernissage vi è stato anche il Presidente onorario del Consiglio di Stato ed ex Presidente dell’Agcom Corrado Calabrò. Egli ci ha confidato un aspetto meno conosciuto rispetto a quello istituzionale chiedendo di parlarci di sé come poeta. “In Italia la mia figura istituzionale è stata sicuramente predominante rispetto a quella di poeta mentre a livello internazionale è stato diverso”. Perché? “Le ragioni sono molteplici, probabilmente in Italia ha prevalso la concezione che un magistrato difficilmente possa essere anche un poeta. Si tratta di un’idea condivisibile in quanto il diritto e l’arte sono due campi con caratteristiche proprie, non facilmente conciliabili. La figura di magistrato richiede raziocinio, logica incalzante, dimostrazioni difficilmente confutabili. Il poeta, invece, attinge la sua ispirazione dal subliminale, dal profondo dell’animo". Cosa rivela la poesia? “Essa può mostrare una dimensione, suscitare un’emozione che sovente non si coglie a livello razionale nella vita quotidiana. La poesia, come tutte le espressioni artistiche, rivela qualcosa che può essere di fronte a sé ma è come se fosse nascosta da un velo da scostare". Lei ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali per la sua attività tra cui la Medaglia di Riconoscimento e Merito Damiào de Gois dell’Universidade Lusòfona de Humanidades e Tecnologias di Lisbona. A quale delle sue opere è più legato? “E’ sempre l’ultima perché ha maggiormente bisogno di essere sostenuta in quanto è meno conosciuta rispetto alle altre. Forse il libro più suggestivo è “La stella cadente”, in cui invito a guardare il cielo stellato che può suggerirci l’immensità dell’universo per elevarci umanamente”.
Grande apprezzamento per le opere in mostra sono state espresse anche dalla nipote del grande pittore Plinio Nomellini, Barbara, e dallo studioso di cinema Ennio Bispuri. Quest’ultimo ci ha raccontato del rapporto forte e riservato che ha con la figlia regista Laura, vincitrice di ben 32 premi internazionali con il suo film intenso e drammatico “Vergine giurata”.
La mostra, in considerazione della sua importanza ha avuto l’alto patrocinio dell’Ambasciatore del Portogallo presso la Santa Sede Dott. Antònio de Almeida Ribeiro.