Una delle particolarità di un Paese della Penisola Iberica è che festeggia il Giorno del Portogallo e quello delle Comunità Portoghesi nel mondo, nella stessa giornata in cui celebra il suo poeta più famoso: Camoes e non quello in cui fa memoria di una guerra vinta o di una ricorrenza politica.
Questo dato sottolinea il forte legame del Portogallo con la cultura, la poesia, analogamente alla forza dell’Oceano Atlantico che in qualche modo si è trasmessa ai suoi grandi navigatori. In questa linea la Galleria d’arte S. Antonio dei Portoghesi, nell’omonima via a Roma, ha inteso sottolineare l’evento con la personale di pittura e disegno di Teresa D’Orey Capucho intitolata: “Ora e prima”. Per ella si tratta della prima presenza in Italia e per questo la mostra gode del patrocinio dell’Ambasciatore del Portogallo presso la Santa Sede Antonio De Almeida Ribeiro.
L’artista si è formata alle principali scuole d’arte di Lisbona e proviene da una importante famiglia con una forte sensibilità artistica, il padre è stato uno dei maggiori esponenti dell’espressione artistica che si ispira agli azulejos (piastrella di ceramica smaltata e decorata). La curatrice della mostra è stata la prof.ssa della Facoltà di Belle Arti di Lisbona Luisa Arruda, la sponsorizzazione del “Centro de Investigaçao e de Estudos em Belas-Artes – CIEBA”. Teresa D’Orey Capucho è una donna della tradizione portoghese, madre di 4 figli ed 8 nipoti.
La sua personale è dedicata alle donne confrontando quelle di ieri con quelle di oggi attraverso la raffigurazione di donne protagoniste di episodi biblici dell’Antico Testamento e dell’antichità classica: Penelope, Betsabea, Dalila. Di loro ha rappresentato un momento particolarmente delicato, difficile ed intenso della propria vicenda personale. Le donne di oggi sono invece raffigurate in momenti della loro vita quotidiana cogliendo un’espressione oppure un’attimo, ad esempio mentre si allacciano dei sandali, o disegnando una donna vegana, simbolo dell’ attenzione alla natura, all’ecologia. Molte di queste ultime figure sono ispirate da membri della famiglia dell’artista di cui ha voluto cogliere un aspetto particolare. Nella sua investigazione Teresa D’Orey Capucho ha cercato di sottolineare la forza delle donne nelle sfide importanti della loro vita con i sentimenti più importanti come l’amore e l’odio La tecnica delle opere è mista, sono disegnate prima a carboncino e successivamente vi è la pittura.
Inoltre, la pittura è preponderante rispetto alla ritrattistica. Nelle tele esposte vi sono anche i paesaggi del luogo in cui abita l’artista. In piccoli disegni, infatti, vi è il paesaggio di un promontorio: Capo della Roca con le sue pietre, il forte vento dell’Oceano Atlantico che scuote le cime degli alberi, simbolo delle grandi sfide della vita. La mostra è visitabile fino al 17 giugno dalle 17,00 alle 20,00.