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Il turismo rappresenta in misura crescente un elemento di unione fra i popoli perché i viaggiatori propendono sempre più verso una reciproca conoscenza.

Infatti, qualche tempo addietro era predominante il turismo di massa che si limitava all’utilizzo di quanto un dato territorio offriva per lo svago, il divertimento. Attualmente i visitatori ricercano invece il contatto con altre cucine, modi di vivere. Questa è la ragione per cui il Master in Linguaggi del turismo e comunicazione interculturale di Roma Tre focalizza la propria offerta formativa sui contenuti e sulla scambievole comprensione delle realtà globali. Il corso post – laurea annovera fra i propri docenti il prof. Fabio Carbone, un profondo conoscitore e tra i massimi esperti dei campi precedentemente delineati.

Egli è italiano di nascita e cosmopolita per vocazione, ha lavorato in diversi atenei europei ed attualmente insegna a Coventry, nel Regno Unito, dopo aver superato un’agguerritissima competizione internazionale. Del suo palmares si ricorda la prestigiosa nomina ad Ambasciatore della pace nel mondo attraverso il turismo da parte dell’Istituto Internazionale della Pace di New York. L’esperienza che sta maturando in tale veste è stata oggetto di due seminari al Master capitolino dedicati al “Development and Tourism Magement at UNESCO World Heritage Sites”  e “What’s next for tourism? Culture, tourism, human development and peace. Operationalization of complexity”. Tra le più importanti considerazioni emerse nel corso dei seminari vi è il fatto che la bellezza di cui siamo circondati e che abbiamo ereditato dal passato come beni artistici, paesaggistici, usi e costumi rappresentando un patrimonio di portata incalcolabile. Tale ricchezza naturale e culturale, materiale e immateriale è tutelata, preservata dall’UNESCO che, per tale ragione, attribuisce ad alcuni siti un valore universale.

Tale riconoscimento costituisce una sorta di “etichetta” che favorisce ed amplifica la promozione delle aree patrocinate con benefici effetti economici. Nei siti patrimonio dell’Umanità aumenta il flusso turistico e quindi anche l’offerta ricettiva, senza dimenticare un maggiore esborso finanziario dei visitatori. Il marketing turistico di tali siti richiede pertanto di tendere innanzitutto al dialogo con l’altro inteso come persona portatrice di una diversa sensibilità culturale che, attraverso la conoscenza reciproca, impreziosisce entrambi. Questo significa che il sito dovrebbe elaborare un’identità chiara, decisa ed immediatamente comprensibile da tutti.

Nella costruzione di tale reputazione un ruolo privilegiato spetta allo storytelling per narrare i luoghi e le loro comunità emozionando i turisti, per sottolineare tutti gli aspetti, ed in particolare quelli caratteristici, tipici di una data area. Il fine è quello di suscitare la curiosità dei visitatori ed indurli a ritornare per provare di nuovo la piacevolezza dell’esperienza e sperimentarne di altre. La storia di un territorio, inoltre, può trovare un potente mezzo di costruzione e diffusione di contenuti da parte dei turisti che postano e condividono sul web i loro vissuti nei soggiorni. Le immagini evocative di un piatto, di un luogo, descrivono istantaneamente le identità e le differenti caratteristiche di ogni popolo rispecchiando, a loro volta, il pensiero, le usanze di un dato ambiente. Senza dimenticare che questa capacità di trasmettere emozioni con un linguaggio universale svolge anche una funzione sociale in quanto favorisce il dialogo ed il confronto, basi della costruzione della pace.

Un’altra interessante iniziativa del Master è stata la giornata di studi dedicata al turismo creativo  e destination management con i saluti della Prof.ssa Barbara Antonucci, direttrice del Master, e la partecipazione tra gli altri relatori di Antonio Percario, Presidente di Skal International, la più grande organizzazione di professionisti di viaggi e turismo del mondo. In tale occasione è stato illustrato come valorizzare e promuovere un territorio con un focus particolarmente interessante in merito: “La Baule” nella Bretagna francese.