Non c’è vascello che eguagli un libro

per portarci in terre lontane

né corsieri che eguaglino una pagina

di scalpitante poesia 

è un viaggio che anche il più povero può fare

senza paura di pedaggio 

tanto frugale è il carro

che porta l’anima dell’Uomo.

L’autrice di questo testo é Emily Dickinson, le cui parole ho scelto per introdurre una mostra dedicata alla bellezza ed alla potenza dei libri scritti, alla loro capacità di emozionare attraverso i secoli. In fondo, imparare ad apprezzarli può essere un dono speciale che ci si concede.

Il riferimento é alla mostra intitolata “L’arte del libro in Croazia”, organizzata dall’Ambasciata della Croazia a Roma, dall’Ambasciata della Croazia presso la Santa Sede, dalla Biblioteca nazionale ed universitaria di Zagabria con la cooperazione della Biblioteca Europea che ha una forte vocazione verso la cultura dei Paesi comunitari. L’evento in oggetto rientra all’interno delle celebrazioni per i 30 anni sia dal riconoscimento internazionale della Repubblica di Croazia,  sia  dei rapporti con il nostro Paese. Al vernissage é stato presente S. E. l’Ambasciatore della Croazia Jasen Mesic. Curatore della mostra é stato il Prof. Milan Pelc, nelle foto accanto alle relatrici dell’evento: la Direttrice della Biblioteca nazionale ed universitaria di Zagabria Prof.ssa Ivanka Stricevic, l’Incaricata d’affari ad interim dell’Ambasciata della Croazia presso la Santa Sede Dott.ssa Tea Zupicic, la Responsabile Biblioteca Europea Dott.ssa Fiorella Virgili. La mostra é visitabile nei locali della Biblioteca Europea e resterà aperta per due settimane.

Nel corso della presentazione i relatori hanno sottolineato che, attraverso questa rassegna di libri di particolare valore artistico, si é inteso illustrare la ricchezza e la varietà della storia culturale croata. Questo fine é stato perseguito avendo come ispirazione una celebre citazione di Jorge Luis Borges:   “Ho sempre immaginato che il Paradiso fosse una sorta di biblioteca”. In altri termini, come suggerito dal titolo, questa guida ai tesori del libro croato non é intesa come una breve storia dell’ evoluzione intellettuale nazionale, bensì come una sorta di “promemoria” di specificità che possano illuminare alcuni momenti salienti della complessa storia del libro croato. Si tratta, in particolare, della dimensione estetica che é presentata in diverse espressioni nei testi presentati. L’artigianalità delle opere in mostra é sottolineata,  ad esempio, dalle miniature dei codici medievali o dai manoscritti di epoca barocca.

Gli esemplari presentati ricordano, tra gli altri elementi, una caratteristica specifica della cultura croata: il trilinguismo. Durante molti secoli della loro storia, infatti, i croati hanno usato in parallelo il latino, l’antico slavo ecclesiastico ed il croato.

Alcuni manufatti provengono dall’Italia e dall’Europa Centrale, in particolare dall’Austria e dall’Ungheria, ovvero dagli Stati a cui sono appartenute politicamente le province croate in passato. A tal proposito si sottolineano soprattutto i contatti con Venezia, padrona dell’Adriatico per un lungo periodo. Una conseguenza di queste relazioni é il fatto che molti stampatori sono rimasti famosi non solo nella storia culturale croata, ma anche in quella internazionale. Ne deriva, inoltre, che attraverso questi libri, spesso miniati o corredati da pregevoli illustrazioni stampate, la Croazia ha arricchito la cultura europea in modo autentico.

Questo enorme fondo del patrimonio letterario-librario é stato creato in un lasso di tempo lunghissimo, dall’Alto Medioevo al XXI secolo. Non vi é una biblioteca che contenga materialmente tale enorme produzione. Essa é sparsa in numerose collezioni pubbliche e private in Croazia e nel mondo. Per tale motivo mostre come quella in oggetto possono essere ritenute utili guide per districarsi attraverso i complicati labirinti di elaborazioni secolari.

La mostra, inoltre, é stata allestita come una sorta di guida virtuale. Quest’ultimo termine é da intendersi nel senso che i libri non sono fisicamente presenti, essi non sono materialmente esposti, vi sono ritratti in fotografia accompagnati da brevi descrizioni relative alle opere presentate. Si tratta quindi di spunti visivi di libri estremamente delicati o conservati nei caveau o nei sotterranei di varie collezioni e biblioteche in Croazia ed all’estero. Tra questi preziosi testi ve ne sono alcuni che sono stati digitalizzati e possono essere interamente consultati tramite Internet.

La mostra in esame é anche uno specchio della vita spirituale della Croazia, sia nella prospettiva storica che in quella contemporanea e, per questo, mi piace ricordarla con una celebre frase di  William Shakespeare: “L’ignoranza è la maledizione di Dio; la conoscenza è l’ala con cui voliamo in cielo”.