118 Spazzola, 1950 ca., Bristle, Inghilterra, triacetato di cellulosa

Una mostra originale e divertente quella promossa dal Museo Ettore Fico di Torino che ha per protagonista la Plastica, in tutte le sue sfaccettature e forme.

Torino - Si tratta di un viaggio affascinante attraverso la sua storia e quindi attraverso i grandi mutamenti sociali e culturali avvenuti tra il XIX e il XX secolo, a partire dalla metà dell’Ottocento, periodo in cui questo nuovo materiale nasce e si sviluppa, modificando il vivere domestico e quotidiano, fino ai giorni nostri, alle sperimentazioni più recenti, rappresentate in mostra da due importanti progetti realizzati da Studio Formafantasma e Maurizio Montalti/Officina Corpuscoli per la Fondazione Plart, in direzione di una maggiore eco-sostenibilità (visibili nella sezione “Alchimie contemporanee”).

Nel lungo e diversificato percorso all’interno del museo, composto da sette macro-aree, ciò che viene offerto ai visitatori è un ricco e colorato insieme che vede protagonisti, di volta in volta, numerosi oggetti: esempi rari in bois durci, galatite, nitrato di cellulosa, nella sezione “Plastiche pre-sintetiche: tra imitazione e nuova identità”; strumenti di diffusione e riproduzione sonora nell’area “I suoni della plastica”; pettini, scatole portacipria, bocchini per sigarette, spille, gioielli e ventagli in quella definita “Vanità in plastica”; e ancora giocattoli nella sezione “Plastic Play”.

Particolarmente ricca la macro-area “Bakelite: la prima plastica sintetica”, il famoso materiale in resina che rivoluzionò all’inizio del Novecento la creazione di oggetti d’uso comune come lampade, bottiglie e scatole.  Scoperta nel 1907 dal chimico belga Leo Baekland, dimostrò fin da subito caratteristiche ideali quali leggerezza e resistenza, tanto da diventare uno dei materiali più usati del tempo.

Di particolare interesse anche il settore dedicato al Made in Italy con opere che vanno dagli anni ’50 agli anni ’70, che propone all’attenzione del pubblico pezzi di alto design, come quelli prodotti dalla storica azienda torinese Gufram, accanto ad oggetti di cui si ignora la paternità, ma che non sono per questo meno interessanti e singolari (“L’innovazione del Made in Italy: dal Moplen al periodo d’oro del design” questo il titolo della sezione).

Varrebbe di certo la pena menzionarli tutti, ma per ovvi motivi di spazio, si ricordano: una ‘Spazzola’ inglese del 1950 a forma di papera, realizzata in triacetato di cellulosa, la ‘Lampada Tucano’ del 1960 in nylon 6 e polistirene, dell’italiana Old Timer Ferrari, una ‘Radio’ decisamente vintage del 1940 circa della Zenith Radio Corp., USA, in resina fenolica, il bel ‘Vaso Aurora’, dal design tutto italiano, del 1960, realizzato in polipropilene ed infine, una ‘Borsa’ americana del 1950 (che ricorda molto le attuali e modaiole borse in gomma o plastica morbida) della Ascot Handbags in polimetilmetacrilato.

Plastic Days – Materiali e Design è una mostra a cura dell’architetto Cecilia Cecchini e del teorico e critico del design Marco Petroni e nasce dalla scelta accurata di circa 600 pezzi selezionati all’interno della ricca raccolta della “Fondazione Plart - Plastiche e Arte di Maria Pia Incutti-Paliotto”, fondazione che dall’epoca del sua nascita, il 2008, si prefigge l’intento ‘museale’ di raccogliere e preservare gli oggetti, realizzati in questo particolare materiale, che hanno fatto la storia.

PLASTIC DAYS - Materiali e design - Museo Ettore Fico - Via F. Cigna 114 - Torino - 21 febbraio 2015 - 21 giugno 2015 dal mercoledì al venerdì  ore 14.00 – 19.00 sabato ore 11.00 – 22.00 domenica ore 11.00 -19.00

16 Vaso Aurora, 1960 ca., Italia, polipropilene

94 Borsa, 1950 ca., Ascot Handbags, USA, polimetilmetacrilato

118 Spazzola, 1950 ca., Bristle, Inghilterra, triacetato di cellulosa

315 Radio, 1940ca., Zenith Radio Corp., USA, resina fenolica

347 Lampada Tucano, 1960 ca., Old Timer Ferrari, Italia,
 nylon 6, polistirene