Racchiudere in maniera compiuta il pensiero di un grande poeta non è agevole, in riferimento ad alcuni letterati, quali Fernando Pessoa, può diventare impresa veramente ardua.
Il suo pensiero è stato oggetto di una vasta letteratura, che ha cercato di evidenziarne le molteplici sfumature. Nonostante ciò, la vera essenza e intimità del suo essere può rimanere sostanzialmente ermetico. Da fine e sottile letterato, ha giocato con le parole in modo che vi possano essere, in qualche modo, due livelli di lettura. A coloro che si accostano in maniera superficiale alla sua produzione letteraria, può sembrare di cogliere alcuni aspetti che, ad una lettura più attenta, rimangono invece misteriosi.
E’ come se sorridesse in maniera beffarda verso chi non lo approccia in maniera profonda. Queste, ed ulteriori considerazioni, sono state effettuate nel corso della serata pessoana tenuta nel salone nobile dell’Istituto Portoghese di S. Antonio a Roma il 6 novembre. Relatore dell’evento è stato il nipote del grande poeta portoghese, dott. Luiz Miguel Nogueira Rosa Dias che ha parlato del “Percorso esoterico di Fernando Pessoa. Nella relazione si è partiti dalle domande primordiali (chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo) che si era posto, all’inizio della sua vita, il poeta lusitano per ripercorrere i successivi stadi della sua formazione letteraria. Essi possono essere distinti in tre fasi: filosofico, neopaganesimo e cristiano. Per buona parte della sua vita, Pessoa ha subito il fascino della religione politeista nella sua molteplicità, di un mondo iniziatico con sottili venature nell’occulto. Negli ultimi anni della sua vita, il poeta portoghese si è accostato al cristianesimo che ha ricercato nella sua spiritualità profonda, tensione verso l’alto. Si è trattato di un movimento interiore in confronto con alcuni aspetti del suo passato, in particolare la massoneria.
L’ esposizione del nipote del letterato lusitano è stata introdotta dalla prof.ssa Giulia Lanciani, dell’Università Roma Tre, la quale è tra gli studiosi più qualificati di Pessoa. Nella stessa serata la docente universitaria ha presentato la sua nuova traduzione di Messaggio. Si tratta dell’opera più emblematica del poeta lusitano, l’unica ad essere stata pubblicata dal poeta in vita. Nella serata abbiamo chiesto al prof. Francisco Dias di illustrarci l’aspetto più rilevante del libro. “Esso evidenzia l’aspetto mistico di Pessoa. E’ un poema patriottico, sottolinea la forte missione culturale che avrebbe dovuto avere il Portogallo”. Abbiamo saputo che l’Istituto Portoghese ha recentemente avuto un lascito importante, ce ne parla? “Da pochi giorni abbiamo inaugurato un nuovo ed importante fondo bibliografico presso la nostra biblioteca: quello di Luciana Stegagno Picchio. E’ stata filologa, storica della cultura, critica letteraria, esperta di letteratura medievale portoghese, storia del teatro portoghese e letteratura brasiliana. Sono circa 14.000 volumi che le sono serviti da base per i suoi studi ed oltre 500 pubblicazioni di letteratura e cultura lusofona". Il fondo è consultabile liberamente dagli interessati? “Si, presso di noi”.
Nel corso della serata di presentazione del fondo bibliografico è stata presentata anche un’autobiografia in forma di intervista di Luciana Stegagno Picchio dal titolo “La lingua altra” (n.d.r.).