Da molti decenni si tramanda un’antica tradizione artigiana nelle Scuole d’Arte e dei Mestieri. In esse si realizza, fin dalla loro costituzione, “un’alternanza scuola lavoro ante litteram”.
Queste scuole sono nate da un gruppo di artigiani e professionisti tra cui pittori, scultori, decoratori, architetti i quali decisero di unirsi condividendo l’utilità di una formazione pratica unita ad un approfondimento culturale artistico.
Si tratta di due elementi che, ancora oggi, possono costituire la base di una crescita sia professionale, sia competitiva e, in prospettiva, elementi in grado di favorire la concorrenza anche in ambito internazionale.
In questa prospettiva è da ricordare, a Roma, la Scuola d’Arte e dei Mestieri dedicata a Nicola Zabaglia, mastro carpentiere della Fabbrica di San Pietro nel XVIII secolo. In essa, fin dalla sua costituzione nel 1871, si sono formati culturalmente in maniera specifica scalpellini, ebanisti, decoratori, intagliatori, che già esercitavano queste professioni. Tra i maestri si ricordano C. Mariani, D. Bruschi, L. Seitz, L. Bazzani che hanno formato allievi quali Boccioni, Severini, Guidi, Mafai, Ziveri. Con il trascorrere del tempo, le specificità artigiane e professionali sono state adattate alle diverse esigenze che maturavano e sono state rese funzionali a quelle attuali. Nell’ottica appena delineata i docenti della predetta scuola hanno organizzato la seconda edizione di una mostra intitolata “Zab Art”, che si sta tenendo negli storici locali della galleria d’arte dell’Istituto Portoghese di S. Antonio, a Roma, in Via dei Portoghesi 6 e che resterà aperta fino al 30 marzo, da mercoledì a domenica, dalle 17 alle 20. L’evento ha l’Alto Patrocinio dell’Ambasciatore del Portogallo presso la Santa Sede, Dott. Antonio de Almeida Ribeiro, e del Dipartimento Sviluppo Economico e Attività Produttive Formazione Lavoro di Roma Capitale.
Nel corso del vernissage abbiamo chiesto alla prof.ssa Laura Mocci, docente di storia dell’arte presso la Scuola d’Arte e dei Mestieri dedicata a Nicola Zabaglia, quale sia il fine dell’evento. “Questa mostra è la concretizzazione di un progetto fortemente voluto dal coordinatore della scuola, l’arch. Roberto Cumbo e da me. Si tratta di un’esposizione differente rispetto a quelle solitamente allestite per mostrare le opere degli allievi al termine dell’anno scolastico. Nell’antologica presentata oggi sono stati gli stessi insegnanti che hanno voluto mettersi in gioco offrendo ai visitatori un saggio delle loro competenze e professionalità. In particolare hanno cercato di sottolineare come ogni professore sia innanzitutto un artista che cerca di approfondire la propria ricerca personale artistica, nella consapevolezza che uno studio più attento e curato sia la base per un insegnamento proficuo e stimolante”. E’ stato individuato un tema specifico? “No, ogni docente è stato libero di presentare un proprio lavoro scegliendo lo stile e la tecnica che ha preferito”. Quali sono gli elementi di novità rispetto alla precedente mostra? “Essi sono numerosi, tra gli altri, vorrei sottolineare la presentazione del progetto “Dalla scuola al cantiere”, portato avanti dalla docente Elisabetta Accoto con i suoi allievi. Si tratta della riproduzione in mosaico degli stemmi rionali storici di Roma Capitale. Inoltre, per ringraziare della disponibilità e del sostegno alla nostra iniziativa della struttura che ci ospita, abbiamo donato all’Istituto Portoghese una riproduzione in mosaico del suo stemma, raffigurante S. Antonio. Quest’opera è stata realizzata dai nostri allievi". Quali sono i nomi dei docenti che espongono? “Gli artisti presenti alla mostra sono: Elisabetta Accoto, Letizia Ardillo, Laura Barbarini, Rossella Canuti, Daniela Caporali Viggiani, Marco Castracane, Riccardo Civitella, Egidio Cosimato, Monica Cosimi, Gabriella D’Anna, Barbara Duran, Giuditta Gaudioso, Maurizio Lauri, Giovanni Papi, Alessandra Pasqualoni, Osvaldo Sabene, Giuliano Salaro, Otello Scatolini, Antonio Toscano, Claudio Valenti, Romana Vanacore.”