Passione artistica, amore per il mare e per la propria terra, un grande talento e la forza di volersi sempre mettere in gioco con qualcosa di più grande ed impegnativo, sono solo alcuni dei motivi che hanno portato Aurora Deiana all’esordio come regista con il cortometraggio “Io la Sedia me la porto da Casa”, realizzato grazie al supporto della Film Commission Calabria e alla collaborazione della Zone 6 Films e della Open Fields Productions.

Un progetto a cui la regista è legata in modo particolarmente forte perché trae ispirazione da un racconto autobiografico di sua madre Stefania Maiorano. Il progetto è in distribuzione con Premiere Film nei maggiori Festival di Cinema internazionali, quali il Festival di Cannes, Il Festival di Venezia, Il Roma Film Festival, Il Giffoni e molti altri.

In poco meno di 14 minuti Aurora Deiana trasmette messaggi fondamentali legati al sociale, all’amore, alla natura. Il cortometraggio affronta in modo elegante e delicato il tema sociale della disabilità con le sue barriere ancora oggi esistenti.

Sinossi dell’Opera.

La scrittrice Stefania è finalista in un concorso letterario. Dopo i primi festeggiamenti si scopre che anche la Durante, sua acerrima rivale è nella rosa dei favoriti. Chi si classificherà al primo posto? Questo sembra il nodo principale attorno a cui ruota tutta la storia. Per fortuna c'è il marito Gianpaolo ad allietare Stefania e poi il mare in cui si sente a casa, libera e da cui trae ispirazione per i suoi racconti. La sera dell'evento però qualcosa va storto, un ostacolo imprevisto impedisce alla scrittrice di essere presente alla premiazione.

Il motivo della sua assenza sarà chiaro solo alla fine.

Il 22 Marzo Aurora Deiana sarà ospite dell'evento Effetto Donna. Donne che creano. Donne che si raccontano, che si terrà nei locali dell'Angolo di Amélie – Cinema Club, Music and Theatre nel comune di Roma, con quattro appuntamenti culturali tutti al femminile. La regista racconterà il proprio percorso artistico tra il palcoscenico, la cinepresa, il dietro le quinte e del debutto alla regia, introducendo la proiezione dello short-movie “Io la Sedia me la porto da Casa”.

In attesa di incontrarla il prossimo 22 marzo, proviamo a conoscerla meglio. 

Aurora, quando hai scoperto il tuo talento artistico quale è stato il percorso che ti ha portato fin qui?

Sin da bambina ho iniziato a recitare e ballare in un gruppo di tradizioni popolari calabresi, nel 2009 mi sono diplomata all’ Accademia teatrale di Roma Sofia Amendolea con il massimo dei voti. Ho seguito grandi professionisti in Italia e all’estero, tra i quali: Giorgio Albertazzi, Fioretta Mari, Luca Ward, Rossela Izzo, Anna Strasberg e tanti altri. Al contempo ho lavorato come organizzatrice di corsi di recitazione, corsi di regia e responsabile di comunicazione e pubbliche relazioni, affiancando diversi professionisti del settore tra i quali, Roberto Bigherati, Francesca De Sapio, Daniele Luchetti, Giovanni Veronesi, Sergio Rubini, Bernard Hiller, Franco Rina, Antonia Sautter. Dal 2016 lavoro come produttrice freelance e come regista in Italia e all’estero.

Il passaggio dall’altra parte della videocamera, quali i motivi e come valuti l’esperienza?

Il passaggio dall’altra parte della videocamera fu pensato per la prima volta proprio in relazione a questo progetto. Tanti anni fa partecipai come giuria giovani ad un Festival Internazionale del Corto, Il Festival dei Tulipani di Seta Nera. Un Festival che tratta il tema della diversità. Mi innamorai dell’iniziativa e ne parlai a mia madre. Avrei voluto, per la sua esperienza da scrittrice, che rivestisse un ruolo di rilievo nel progetto ma non fu possibile.

La mia più forte motivazione è stata quindi, quella di renderle omaggio. Valuto l’esperienza molto importante in quanto mi ha costretta ad una crescita emotiva, professionale ed umana che ha avuto e avrà sicuramente rilevanza nel mio percorso. Oltretutto mi ha dato l’opportunità di lavorare con persone meravigliose.

Debuttare alla regia di un film che ti vede particolarmente coinvolta a livello emotivo, pensi possa averti aiutato o, con il senno di poi sarebbe stato preferibile realizzare un progetto con maggiore distacco emotivo?

Lavorare a questo film, in cui effettivamente c’è un importante grado di coinvolgimento, è stato stimolante ma anche una grande sfida. Devo però ammettere che è avvenuto tutto molto naturalmente, quasi come se il progetto fosse animato di vita propria. Ogni persona che è stata coinvolta lo ha sposato sin dal primo incontro ed è stata fondamentale per la riuscita dello stesso. In questo momento della mia vita, mi vien difficile pensare si possa lavorare ad una propria sceneggiatura e/o regia senza un forte coinvolgimento emotivo. 

Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Ci sono altri lavori in cantiere?

Al momento sto lavorando alla post produzione di una Black Comedy, dall’umorismo inglese, che tratta il tema dell’integrazione e del razzismo. Inoltre sono alle prese con la scrittura di altri due progetti e in pre-produzione di un quarto che girerò a breve con un team di film-makers. Sono entusiasta e grata delle opportunità che mi stanno capitando e farò di tutto per farle fruttare al meglio.

Ringrazio vivamente tutto il prezioso Team di lavoro che ha collaborato alla realizzazione di questo progetto e te, Daniela, per questa piacevole chiacchierata.

Auguriamo tanta fortuna ad Aurora e un grande successo per il suo film che inizierà con il Festival di Cannes la distribuzione festivaliera.