Senza te non sarà più la mia estate diamantese bella e spassionata, senza te niente sarà più come prima. Amico mio, stavolta mi hai giocato un brutto scherzo.

Quando arrivavo a Diamante non vedevo l’ora di venirti a trovare per iniziare quella lunga disputa sportiva che durava per tutto il periodo estivo di mia permanenza a Diamante. Era divertentissima e ci legava da anni. Io romanista, tu laziale. Qui a Roma, dove sono nato, ma con l’anima diamantese, e dove vivo dalla nascita, la rivalità tra le due squadre è fortissima e rasenta quasi l’odio tra chi parteggia per l’una o per l’altra, soprattutto nel periodo del derby. Bellissimi i nostri messaggi in dialetto stretto diamantese nelle domeniche sportive invernali, ci prendevamo in giro, ma sempre con divertimento e tanta amicizia. Me li sto rileggendo tutti per vivere ancora quei momenti, anche se mi scendono le lacrime.

Mi hai fatto diventare simpatica la Lazio, per l’affetto che avevo per te e per la forte amicizia che ci ha legato per tutta la vita. Proprio grazie a questo affetto, ogni anno mi piaceva portarti dei gadget biancoazzurri e non sai che fatica provavo ad entrare in un “Lazio Style”, quasi mi veniva l’orticaria, ma lo facevo per te, per vedere quel tuo sorriso compiaciuto mentre scartavi il regalo e cercavi di scorgere con curiosità cosa fosse.

Quest’anno, per via di questa maledetta pandemia, il regalo è stato una mascherina biancoazzurra con cui ci siamo fatti l’ultima foto insieme, era il 9 settembre. Da piccoli vedevamo i nostri papà che erano grandi amici, erano l’uno per l’altro, volevano stare sempre insieme e, come noi, non vedevano l’ora di passare ore a ridere in modo spensierato nelle calde, caldissime giornate estive. Quel sapore di estate "antica" che riviveva nel nostro bellissimo rapporto di amicizia. Mi ricordo che da bambino eri molto magro e biondo, poi la tua gracilità si è trasformata in possanza ed hai raggiunto i tuoi fratelli tutti molto robusti, forse l’unico che è rimasto magro è Biagio, il forte calciatore con cui ho condiviso le interminabili partite sulla spiaggia di fronte al Lido Azzurro che tu poi hai trasformato in Lido Bianco riprendendo il cognome della tua famiglia e fondendo così i due colori della tua amata Lazio. Ecco, il Lido Bianco eri tu, come sarà ora la prossima estate senza te? Per me sarà impossibile abituarmi a non vederti.

Tua moglie Francesca ti ha sempre adorato perché sei stato un marito buono, lavoratore e tutto per la famiglia, tua figlia Federica, la principessa, bella, educata e studiosa, la sua gentilezza è l’espressione della tua educazione e di quella della tua cara moglie. Rivedrò te in loro e spero che sventolerà sempre sul Lido Bianco la bandiera della Lazio, vorrà dire che sei lì. Il mio cuore è spezzato dal dolore, ma il ricordo di te resterà per sempre nella mia anima. Tutta Diamante ti piange, tutti e di tutte le età. Ciao Antonino, amico mio per sempre!