Il quokka é un coccoloso e tenero mammifero, per questo é ricercatissimo per i selfie, ed é stato definito l’animale più felice al mondo.

Non sappiamo se ciò corrisponda al vero, però possiamo affermare con certezza che esso vive in Australia. E’ la stessa terra che ha nel proprio stemma il canguro e l’emù (un grande uccello simile allo struzzo n.d.r.). Il primo animale rappresenta forza, agilità ed indipendenza; il secondo incarna il progresso, dato che cammina solo in avanti.

I tre animali citati, con il loro simbolismo, potrebbero sinteticamente rappresentare alcuni punti di forza dell’Australia.  Essa gode di un’alta qualità della vita, é economicamente solida e dinamica con buoni tassi di crescita; é in cima alle classifiche mondiali fra i Paesi business fliendly, cioé favorevoli agli affari; ha sostanzialmente abbandonato un modello di sviluppo dipendente dalle ricche risorse naturali per orientarsi verso quello trainato, tra gli altri fattori, dai servizi, dall’ agrobusiness e dagli investimenti infrastrutturali. Per le imprese italiane sono da sottolineare ulteriori interessanti opportunità. Una delle principali possibilità risiede in un’abile penetrazione ed integrazione economica dell’Australia in buona parte della macro-regione dell’Asia-Pacifico, in particolare il Sud-Est asiatico. Tale risultato é stato possibile, tra gli altri elementi, da una fitta rete di accordi economico-commerciali, alcuni dei quali sono di libero scambio, da parte dell’Australia. L’Italia, in maniera analoga, registra un crescente interesse per l’Indo-Pacifico, in cui vi sono dinamici mercati di segno positivo. Tuttavia, si tratta di un’operazione tutt’altro che agevole, in considerazione della lontananza geografica, della differenza culturale e del ritardo temporale rispetto ad altre economie. Ne deriva che, per le nostre imprese, é più agevole e meno dispendioso utilizzare l’Australia come base per proiezioni nei mercati dell’ Oriente, in particolare quelli del Sud-Est asiatico.

L'Italia, dal canto suo, può essere utile alle imprese australiane per lo sviluppo sul mercato dell'America latina. Inoltre, il nostro Paese importa essenzialmente materie prime ed esporta nel settore manifatturiero, anche se vi sono state delle modifiche, nel tempo, nell’interscambio economico. Esso, infatti, registra uno spostamento dal settore agro-alimentare ed artigianale verso le grandi compagnie industriali italiane, accanto ad imprese di minore dimensione, che agiscono in Australia soprattutto nei settori dell’innovazione, dell’ecosostenibilità e delle infrastrutture. Le relazioni bilaterali sono basate su legami storici e solidi rapporti commerciali. Inoltre é da ricordare l’azione della comunità italiana all’estero che ha contribuito notevolmente allo sviluppo dell’economia, della società, della cultura e dello stile di vita dell’ Australia. Questa partecipazione della nostra collettività alla collaborazione bilaterale può essere ulteriormente accresciuta, tenendo conto  del fatto che la comunità italiana é tra le più numerose in riferimento alla popolazione non anglofona dell’ Australia.

Queste considerazioni sono emerse nel corso di una iniziativa del Sen. Francesco Giacobbe il quale ha voluto promuovere una strada per rafforzare l’ interscambio sociale, culturale ed economico-finanziario in oggetto. Il riferimento é alla Confassociazioni, la confederazione nazionale che rappresenta 740 organizzazioni in rappresentanza di oltre un milione e 260mila professionisti e più di 213mila imprese. Questa organizzazione sta creando una rete attiva e condivisa di professionisti con sedi operative anche al di fuori dei confini nazionali. Dopo le aperture nel Regno Unito, Spagna, Emirati Arabi Uniti, Canada, é stata presentata al Senato la nuova branch (sede organizzativa n.d.r.) estera: Confassociazioni Australia. I qualificati relatori dell’evento sono stati: il Sen. Francesco Giacobbe, parlamentare eletto nella circoscrizione estera Africa, Asia, Oceania, Antartide; il Dott. Angelo Deiana, Presidente Confassociazioni, il Dott. Carmelo Cutuli, VicePresidente Confassociazioni International; l’Avv. Giovanni Patti, Presidente Confassociazioni Australia (in foto). Nel corso della manifestazione é stato affermato che la costituzione di questa nuova branch rappresenta la volontà di superare il semplice contatto con le realtà locali per realizzare un ponte verso una regione posta al centro di intense relazioni commerciali. Senza dimenticare che si tratta di un mercato tecnologicamente all’avanguardia, alla ricerca di investimenti e che offre buone opportunità di business. Detto diversamente, si tratta di accrescere l’integrazione e la cooperazione di concreti e robusti legami.

Nella stessa linea di arricchimento ed ampliamento delle opportunità di scambio commerciali e di collaborazione culturale,  si ricorda Confassociazioni Canada, presieduto dall’Avv. Paolo Quattrocchi, Fondatore e direttore del Centro Studi Italia-Canada e dell’Osservatorio C.E.T.A.(accordo economico e commerciale globale CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement) tra UE e Canada n.d.r.). Detto diversamente, vi sono ampie similitudini tra l’Italia ed il Canda da un punto di vista culturale, sociale ed economico, con una nostra comunità all’estero numerosa ed influente. Ne deriva che, proseguire lungo il consolidato sistema bilaterale, può costituire una grande opportunità di crescita per gli operatori che intendano collaborare nei reciproci mercati.