Sono cresciuta sentendo proverbi, detti popolari o massime che dir si voglia. Più che proverbi li definirei piccole pillole o perle di saggezza, così essenziali, concisi, ad alto contenuto simbolico. Nati come modi di dire, sono linee guida di vita. Quelli che riecheggiano maggiormente nella mente di ciascuno di noi o che comunque sarebbe opportuno riecheggiassero.
“Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”. Principio che dovrebbe permettere a ciascuno di noi di evitare di compiere azioni che possano nuocere il nostro prossimo.
Do ut des frase latina, dal significato letterale: «io do affinché tu dia». La vita è uno scambio, se siamo disponibili con gli altri, gli altri lo saranno con noi. Così come, se non lo saremo, non dovremo aspettarci niente dagli altri.
“La violenza porta violenza”. Se abitui qualcuno alla violenza quel qualcuno risponderà con la stessa violenza, perché avrà conosciuto solo quella.
“Il lavoro nobilita l’uomo”. Il lavoro è fondamentale per l’uomo impegna il suo ego, tiene occupata la sua mente e volendo anche il corpo. Avete fatto caso che spesso chi, disgraziatamente e per i più disparati motivi, è privato della possibilità di lavorare, si lascia andare facilmente a quelle che potremmo definire pure elucubrazioni mentali? E vi siete mai chiesti il perché? La risposta purtroppo è semplice. La mente di colui che non ha l’opportunità di alzarsi la mattina e programmare la propria giornata concentra i propri pensieri su problematiche che, a volte, possono sembrare prive di concretezza. Ma la concretezza c’è ed è reale, è la mancanza del lavoro. Con questo non voglio fare di tutta un’erba un fascio, né addentrarmi in questioni psicologiche che non mi competono.
Comunque, una cosa è certa, il lavoro è uno di quei componenti della nostra vita che non possono mai mancare, perché fa sì che la nostra mente si occupi e si districhi tra i mille impegni quotidiani, costituiti appunto dal lavoro, famiglia ed altre incombenze quotidiane. Mi rendo conto che trovare un lavoro ai giorni nostri è un’impresa pressoché impossibile, tuttavia non bisogna disperare.
“Meglio essere ricchi di sangue che di soldi”. Il sangue rappresenta simbolicamente la famiglia, se sei solo senza una famiglia che ti supporta e sulla quale contare che ci fai con i soldi? I soldi rappresentano interessi economici ed instaurano finti rapporti. Chi ti è accanto lo fa solo ed esclusivamente per questi.
Però è anche vero che i soldi servono almeno per garantire a ciascuno di noi un’esistenza dignitosa e ponderata e non necessariamente nell’extra lusso.
“Ognuno è artefice del proprio destino”. Quanto è vero? Se aspetti che qualcuno scriva il tuo destino sbagli. Le cose non cadono mai dal cielo ma devi conquistartele giorno per giorno.
Adesso ditemi se non siete d’accordo con me che tutti questi proverbi o propriamente detti popolari sono piccole pillole o perle di saggezza? Io ritengo di si perché, per quanto mi riguarda, rappresentano la mia bandiera ed il mio baluardo.