E’ di pochi giorni fa la notizia del suicidio della ragazza di 31 anni, che ha deciso di farla finita per l’errore di condividere con dei sedicenti amici un video che la ritraeva.

Per rispettare la sua privacy, già abbondantemente violata, in questo articolo non faremo né il nome né il cognome della protagonista di questa terribile storia, limitandoci semplicemente a chiamarla “la ragazza di 31 anni”. Un errore, quello dell’invio di quel video, che le è costato caro, che l’ha portata in un punto di non ritorno, che le ha fatto decidere di togliersi la cosa più preziosa che aveva, “la vita”. Il web è spietato, ma ancor più le persone!! Quelle persone che lei credeva amiche e che invece l’hanno tradita.

 Quegli amici in cui lei riponeva la sua fiducia e che invece  hanno diffuso quel maledetto video da lei stessa inviato, inconsapevole delle drammatiche conseguenze. Quei sedicenti amici che l’hanno derisa e schernita con l’atto vile e riprovevole di propaganda stupida e fine a se stessa.  

Prima del gesto estremo, la ragazza di 31 anni ha provato più volte a cadere nell’oblìo del web. Ha combattuto come un leone per farsi scordare, ma non è riuscita a farsi dimenticare. Ha tentato invano di far valere il suo diritto all’oblìo dalla rete, ma questo diritto non le è stato riconosciuto. Perché il web non ha diritto, non ha cuore e non ha spirito. Allo stremo la ragazza di 31 anni ha deciso di prendere le distanze dalla rete con la morte. La triste storia capitata alla ragazza non fa che confermare la pericolosità del web, della rete, dei social, di internet! Soprattutto la pericolosità di condividere momenti o situazioni.

Che almeno tutto ciò valga a porre fine alle ingiustizie che si perpetrano tutti i giorni in rete, riconoscendo ai malcapitati il diritto all’oblìo.