Un bambino finlandese si ritrova a salvare il Presidente degli Stati Uniti D’America, tra i boschi, da un attacco terroristico.
Basta questa premessa a suscitare curiosità e dopo averlo visto, posso confermare che è uno di quei film che ti tengono incollati alla poltrona sin dall’inizio. A differenza di altre pellicole sulla Casabianca, su complotti e attentati, questa ci mostra uno scenario totalmente nuovo, in cui un Presidente poco coraggioso conoscerà un bambino che di coraggio, invece, ne ha da vendere!
Il film è diretto dal regista Jalmari Helander (Trasporto eccezionale - Un racconto di Natale , 2010) che già nel suo precedente film ambientato in Finlandia, ci mostrava un bambino alle prese con gli elfi. Oskari (Onni Tommila) è un tredicenne che, secondo la tradizione della sua famiglia, viene mandato nei boschi per poter seguire le orme di suo padre e portare una selvaggina degna di un grande cacciatore: un orso. Nel frattempo, il Presidente (Samuel L. Jackson) viene espulso da un aereo, ignaro del fatto che la sua guardia del corpo Morris (Ray Stevenson) gli sta tendendo un agguato. Oskari si imbatte proprio nella capsula di salvataggio dove si trova il Presidente e il dialogo tra i due è uno dei più divertenti del film. Il bambino è munito di un telefono improvvisato, con tanto di fili e barattolo e comunica con quello che inizialmente crede essere un alieno. Poi seguono le presentazioni e così Oskari decide di portarlo in salvo, aiutandolo a sopravvivere tra la natura selvaggia.
I momenti tra i due sono i migliori del film, soprattutto le riflessioni che scaturiscono dalle loro conversazioni. Il bambino esprime la sua paura di deludere il padre e non superare la prova, mentre il Presidente, col suo discorso sul potere ci fa capire che la sua grandezza, in fondo, è relativa. Tutto sommato è una persona normale che vorrebbe ordinare una pizza!Ci sono molte scene d’azione, come quando il Presidente viene chiuso in un frigo e legato all’elicottero e Oskari ci salta sopra per liberarlo, oppure quando i due, chiusi dentro il frigo, scendono giù per una rupe andando a finire in acqua. Il bambino è molto coraggioso, più del Presidente stesso, infatti afferma: “dobbiamo essere forti, non fingere di esserlo” e, a parte la scena del salto, le sue abilità sono proporzionate alla sua età. Nonostante i numerosi tentativi, per esempio, non riesce a scoccare una freccia. Sicuramente il Presidente viene mostrato come una figura debole, infatti lo stesso Morris gli porta rancore per essersi preso una pallottola al suo posto e pensa che se fosse stato più coraggioso, non sarebbe successo. Quando il frigo scivola rovinosamente per la radura, è sempre la voce del Presidente a riecheggiare, urlando: “moriremo!”.
C’è quindi uno scambio di ruoli e la loro cooperazione, seppure improbabile, è avvincente. Dall’altra parte, mentre i terroristi cercano di riuscire nel loro intento, il Vice Presidente è impegnato a mandare i rinforzi con una squadra a seguito. Anche qui tutto non è come sembra e i ruoli alla fine si invertiranno, mostrando nemici inaspettati. Samuel L. Jackson si adatta al ruolo, regalandoci un’interpretazione ironica e brillante, mentre Onni Tommila, in realtà il vero protagonista del film, è perfetto come bambino imbronciato ma fermamente determinato. Altro protagonista indiscusso è certamente l’ambiente circostante, i paesaggi meravigliosi della Finlandia danno un tocco in più che rende il film ancora più originale.
La scena in cui il Presidente scatta una foto insieme ad Oskari, davanti a tutti gli abitanti del villaggio e lo sguardo di ammirazione del padre ci fanno quasi commuovere. Visione estiva vivamente consigliata, che ci porta in uno scenario mozzafiato, ma ci fa anche sorridere, tra un colpo di scena e l’altro.