Cosa scegliereste tra una vita piena di brivido e una che ricorda “la fila alla posta”?

Questo è il dilemma! Truffare è un’arte vera e propria, richiede creatività, impegno, improvvisazione. Ma allo stesso tempo regala grandi soddisfazioni e soprattutto forti emozioni. E se si impara a farlo bene, la scelta diventa difficile. Commedia scritta da Fabio Bonifacci (Benvenuti al nord, 2012, Amiche da morire, 2013, Benvenuto presidente, 2013) e diretta a quattro mani dallo stesso, al suo esordio in regia, insieme a Francesco Miccichè.

Loro chi? racconta di un genio della truffa, noto ai più come Marcello (Marco Giallini) e David (Edoardo Leo), un uomo la cui unica ambizione è ottenere un aumento di stipendio e stima nell’azienda in cui lavora. Ma David, dopo aver incontrato Marcello, non sarà più lo stesso. Il film ha delle scelte stilistiche piuttosto interessanti, a partire dal flashback iniziale, grazie al quale la storia ci viene mostrata a ritroso e con qualche pausa narrativa. La regia da il giusto ritmo alla narrazione e alcuni espedienti, come il salto temporale di tre mesi che avviene dopo uno schiocco di dita, arricchiscono la visione. Anche il colore rosso prevalente sui flashback di David, dopo aver subito la truffa ed essere stato drogato da Marcello, impreziosisce la suspence. La sceneggiatura ha una base solida ed è ben bilanciata: nella prima parte, David insegue il truffatore con scarsi risultati, proprio perché lui sembra essere ovunque.

Mentre, nella seconda parte, i due iniziano a lavorare insieme, generando spesso situazioni divertenti, supportate da dialoghi esilaranti. Il climax narrativo viene raggiunto quando i protagonisti si recano in Puglia, fingendo di essere lì per trovare delle location per una fiction. Riescono a mobilitare tutta la città, con tanto di vigili e forze dell’ordine, per simulare un inseguimento. Il finale non delude, anche se in molti possono intuirlo già a metà film. Sicuramente ci sono degli echi che rimandano alla commedia all’italiana di autori come Monicelli e Risi ma anche a pellicole americane come La stangata e I signori della truffa.

Giallini riconferma le sue doti istrioniche e versatili ed è completamente immerso nel personaggio, tanto da dare spesso l’illusione di improvvisare sul set, di essere quindi un vero artista della truffa. Edoardo Leo incarna perfettamente l’uomo ingenuo che dentro di sé vuole solo fare l’artista, ma a 37 anni, sa di dover impressionare il suo capo per ottenere l’aumento sperato. Il suo personaggio ha uno sviluppo narrativo a 360 gradi e insieme a Giallini regala un’accoppiata perfetta. Ottima commedia, brillante per la genialità delle truffe mostrate e delle varie situazioni comiche, visione assolutamente consigliata.