Sotto nel primo tempo per un eurogol del bresciano Dall'Oglio, il Delfino ribalta il risultato nella ripresa con Memushaj e col solito, infinito Lapadula

Pescara - Vince ancora il Pescara, centrando il quinto successo consecutivo ed agganciando (scavalcando, in virtù della classifica avulsa, ndr) il Bari al Quarto Posto. Liquidato per 2-1, in un pomeriggio fresco e poco soleggiato, un Brescia che pure raggiunge l'Abruzzo determinato a fare la sua partita: accorto ma mai rinunciatario, il club delle Rondinelle si presenta con un inedito 4-3-3. con un uomo in più a centrocampo (Jacopo Dall'Oglio, giocatore di corsa e fatica) ed un bomber come Andrea Caracciolo sacrificato in panchina.

Il Pescara di Oddo, in serie positiva già da quattro partite e reduce dall'esaltante successo di La Spezia, scende in campo con un modulo speculare, alternando in regia Verre e Torreira per innescare Pasquato, Lapadula e Caprari.

Il primo tempo va alla storia con un paio di giocate esaltanti e con una grossa sorpresa: Lapadula continua a mostrare confidenza con le rovesciate, ed impegna il portiere ospite Minelli al miracolo già dopo 9', vedendosi mandare in corner quello che sarebbe stato il gol del weekend; Dall'Oglio si rivela invece una mossa decisamente azzeccata per il mister bresciano Boscaglia quando, dieci minuti più tardi, scarica in porta un destro potentissimo da 30 metri: Fiorillo si lancia e riesce anche a toccare il pallone, ma non ad evitare che la conclusione si stampi sul legno prima di depositarsi in rete per lo 0-1. La reazione del Pescara, sorpreso e troppo macchinoso, è meno viva di quello che uno s'aspetterebbe, così Oddo cambia una pedina già dal primo minuto della ripresa, inserendo Verde al posto di Torreira per passare al 4-2-3-1; come lo stesso tecnico spiegherà nella conferenza stampa del post-match, l'uomo in più tra le linee permette al Pescara di allargare il gioco e di aprire la difesa bresciana, portando già dopo 4' al pareggio di Memushaj. E' su azione di corner, dopo un avvio caratterizzato da un forcing indiavolato, che il Delfino insacca l'1-1, riportando il match sui giusti binari.

Dal pareggio in poi, il secondo tempo è praticamente un monologo pescarese: Minelli si oppone a due conclusioni di Caprari e ad una girata al volo di Lapadula, con la difesa delle Rondinelle che, in particolare sull'out di destra, inizia a fare acqua paurosamente. Caprari deve abbandonare per crampi al 65', sostituito da un Mitrita decisamente dinamico, mentre Mister Boscaglia opta per calare la difesa a cinque, rafforzando la fascia più attaccata con Lancini e bloccando, almeno in teoria, le discese dello stesso Mitrita e di Zampano. Il Pescara, però, si riesce a rendere pericoloso anche con i palloni lunghi a scavalcare la difesa: è su uno di questi, lanciato con i giri giusti da Pasquato, che Lapadula attacca alla perfezione lo spazio, ostruisce l'uscita disperata di Minelli con il corpo (Boscaglia parlerà al proposito di un fallo "calcisticamente parlando da ergastolo", pur ammettendo la netta superiorità delle occasioni pescaresi) e deposita in porta il gol del 2-1.

Avanti, e con un solo un quarto d'ora da giocare prima della fine della partita, il Delfino rischia di prendere un contropiede sanguinoso al 36': Verre, nell'occasione, è l'uomo che si immola per la causa, scivolando su un Morosini in fuga e ottenendo così il rosso diretto, oltre che dieci minuti di fiato sospeso per tutto il pubblico dell'Adriatico. Chi si aspetta un assalto del Brescia, però, sbaglia, dato che nel tempo che separa dal 90' e nei 5', lunghissimi minuti di recupero è ancora il Pescara a costruire un paio di occasioni, salvate in extremis dai giocatori delle lombardi. All'Adriatico finisce 2-1, il Pescara salta al Quarto Posto (64 i punti in classifica) ed appaia il Bari, restando ad sola una lunghezza di distacco dal Trapani, terzo.

Con il piazzamento finale che pesa come un macigno sull'esito dei playoff, il prossimo match contro una Virtus Entella alla disperata ricerca di punti per rientrare nella griglia degli spareggi assume un'importanza capitale: una vittoria, infatti, permetterebbe di continuare a credere ad un Terzo Posto che varrebbe come l'oro.