In Bundesliga il Bayern Monaco approfitta del passo falso del Lipsia e si riporta in testa alla classifica. Sgambetto degli Spurs al City di Guardiola ma il campionato era chiuso da tempo.

BAYERN IN VETTA – Come nella trama dei migliori film d’azione la Bundesliga vive una stagione seriamente al cardiopalma dopo anni strapotere bavarese. Eppure sono sempre i rossoblù ad essere in lizza, adesso anzi ad essere i favoriti vista la prima posizione in classifica conquistata grazie al 3-1 sul campo del Mainz. Eppure al 45’ minuto di Lipsia-M’Gladbach, visto il parziale di 0-2, il vantaggio dei bavaresi era ben più largo e la sfida tra Lipsia e Bayern Monaco di domenica prossima sembrava più che altro l’ultima formalità da sbrigare per i ragazzi di Flick prima di intraprendere la “solita” cavalcata trionfale.

Ma il Lipsia di quest’anno ci ha insegnato a non dare mai le cose per scontate e grazie a Schick (sì, proprio lui) e Nkunku ha rimesso in piedi una sfida segnata, rischiando nel finale anche di portare a casa l’intera posta in palio. Fattosta che adesso il Bayern Monaco è primo ma con un solo punto di vantaggio e che la sfida di domenica all’Allianz Arena ha preso un sapore diverso: Lewandowski &c co. rimangono favoriti assoluti, eppure un passo falso è dietro l’angolo. Nel frattempo chi ha ripreso seriamente a volare è il Borussia Dortmund di Favre che sigla un secco 5-0 sull’Union Berlino. Sarà un caso (ma non lo è) ma l’arrivo di Haaland, oltre all’apporto in fase realizzativa (siamo arrivati a 7 reti in tre gare disputate), sembra aver portato una ventata di consapevolezza che mancava tremendamente nelle file giallonere: pensate che si tratta della terza gara di fila in cui il Dortmund segna cinque reti, cosa mai successa nella propria storia. Domenica quindi “protagonista” e “coprotagonista” della Bundes se la vedranno tra di loro, ma occhio al Dortmund che vede la vetta a soli 3 punti e rimane spettatrice molto interessata. 

A ZIDANE IL DERBY MADRILENO – Si trattava di gran lunga della sfida di giornata. Da una parte poteva voler dire il rientro a tutti gli effetti nella corsa al titolo, o per lo meno il riscatto di una stagione diventata complicatissima; dall’altra significava più che altro tenere lontano il Barcellona e assicurarsi una vetta della Liga che a inizio anno appariva molto difficile agguantare. La spunta Zidane alla fine, tanto per cambiare. Il tecnico francese si conferma sempre di più leader di questa squadra allo stesso tempo fortissima e fragile, incapace di esprimere lo stesso gioco che negli ultimi anni le ha regalato tre Champions League, ma che pare aver recuperato in parte proprio quella solidità essenziale per certe sfide. Il Real Madrid insomma porta a casa tutto il palio con il minimo sforzo e grazie al solito Benzema. C’è da dire anche che incontrare i Colchoneros oggi appare più una possibilità che un rischio: la squadra di Simeone è lontana parente di quella rocciosa e velenosa che ha impaurito il grande calcio europeo. Appare spuntata e sfibrata, simboli forse di un ciclo che finisce o di un rapporto tra allenatore e giocatori che si è irrimediabilmente sfilacciato. Nel frattempo però il Barcellona risponde ai Blancos vincendo contro il Levante in casa 2-1. I Blaugrana legittimano il risultato producendo la solita infinita mole di gioco ma alla fine a cavarli d’impaccio è il giovanissimo Ansu Fati con una doppietta.

MOU BENE, ARTETA MALISSIMO – Ultima gara di Premier League prima della strana “sosta spezzata” ideata dai vertici dell’FA. Metà delle squadre di Premier infatti giocherà anche il prossimo weekend, le restanti invece recupereranno il weekend dopo. Il fine settimana inglese vede ad ogni modo ancora un trionfo del Liverpool, che si congeda prima della pausa con un perentorio 4-0 al Southampton: allunga la propria striscia vincente e si porta a 73 punti, numeri da far girare la testa. Dietro ai Reds invece si scatena una lotta serrata ai posti europei. La sfida di cartello vede contrapporsi Tottenham e Man. City, Mourinho e Guardiola. Un’eterna sfida di modi opposti di intendere il calcio e il ruolo dell’allenatore. La spunta Mou, a sorpresa, dopo una gara serrata in cui i Citizens fanno la partita e gli Spurs li castigano in contropiede: non per essere banali, ma le statistiche rispecchiano assolutamente un classico Real Madrid-Barcellona di qualche anno fa. Battuta d’arresto quindi per Guardiola che scivola a – 22 dalla vetta. Non che prima la partita fosse aperta ma adesso Guardiola è addirittura imbarazzato quando un giornalista gli chiede a fine gara se si può ancora parlare di una rincorsa al primo posto. Tottenham che conquista invece il quinto posto ma la Champions è 4 punti sopra, ovvero è “proprietà” (per adesso) del Chelsea di Lampard che sfida a viso aperto la rivelazione Leicester. A Leicester finisce 2-2: un pareggio che permette a Foxies e Blues di rimanere congelate in terza e quarta posizione. Molto male invece Arteta dall’altra parte di Londra dove l’Arsenal in casa non va oltre allo 0-0 contro il Burnley. Per i Gunners si tratta di una delle peggiori stagioni di sempre e Arteta, con 1 sola vittoria in 7 gare, non sembra aver cambiato le carte in tavola. Gli fa buona compagnia lo United di Solskjaer che pareggia con gli Wolves e rimane in settima posizione.

MANITA PSG, SPROFONDO MONACO – Il Psg legittima primato e vantaggio sul Marsiglia strapazzando 5-0 il Montpellier che, a dire il vero non sembrano fare molto per evitare la figuraccia: il primo gol di Sarabia è iconico della paura che possono mettere i parigini alle difese avversarie. Sfida mai aperta e passerella per i tanti fuoriclasse parigini tra cui Mbappè che al momento del cambio inscena una specie di tragedia, con Tuchel come protagonista, in quanto deluso dalla sostituzione. Scivola addirittura a -12 il Marsiglia che non va oltre lo 0-0 sul campo del Bordeaux e inizia a pagare le varie frizioni tra squadra, tecnico e presidenza: un peccato in verità che sulla società siano piovuti tanti problemi “extra-campo” in un momento di netta ripresa dal punto di vista dei risultati. Chi invece pare aver preso un’altra decisione avventata è la dirigenza del Monaco. La squadra del Principato è ancora in attesa della prima vittoria con Robert Moreno in panchina (è arrivato il 28 dicembre 2019). Solo sconfitte nelle ultime tre per i biancorossi, nell’ultima contro il non irresistibile Nimes. E pensare che all’esordio in panchina l’ex ct spagnolo era riuscito nell’impresa di bloccare niente meno che il Psg.