Avevamo già parlato qui su Matchnews di ceramica artistica, nell’articolo pubblicato ad aprile relativo alla mostra organizzata alla Gnam di Roma (Sculture in ceramica...).
Tra gli artisti presenti in quell’occasione c’era anche lo scultore veneto Federico Bonaldi al quale i Musei Civici di Bassano (www.museibassano.it) e quello della Ceramica di Nove (museo della ceramica) hanno deciso ora di dedicare la prima retrospettiva. Una ricca monografica composta da più di centotrenta esemplari scultorei provenienti da collezioni pubbliche, ma soprattutto private, esposti al Museo civico di Bassano.
Ma non solo. Accanto a questi, più di cinquanta fogli ed incisioni al Museo della Ceramica e della Stampa di Palazzo Sturm e ancora oltre duecento cuchi (i fischietti della tradizione veneta in terracotta dipinta), riuniti al Museo della Ceramica di Nove.
Un lungo viaggio dunque all’interno del mondo magico di Federico Bonaldi, fatto di mitologia, tradizioni popolari, fermenti contemporanei che, mescolandosi di volta in volta, hanno caratterizzato negli anni il suo stile originale e in continua evoluzione.
Sperimentatore instancabile, coraggioso in fatto di scelte, al di là delle dinamiche del mercato artistico, Bonaldi si fa portavoce del rinnovamento della ceramica artistica bassanese, in uno degli ambienti che, nell’ambito della ceramica, più di altri vanta una secolare tradizione, al punto da essere considerato a tutti gli effetti elemento di identità culturale e territoriale.
La mostra al Museo Civico di Bassano è suddivisa in cinque sezioni, definite ‘Stanze della Creazione’, che hanno lo scopo di accompagnare il visitatore fin dalla produzione iniziale, quella degli anni Cinquanta e Sessanta, ovvero il periodo della Scuola d’Arte ‘De Fabris’ di Nove (dove segue le lezioni di Andrea Parini) e dell’Istituto d’Arte di Venezia, dove si diploma nel 1954 con Gazar Gazigian, fino all’apertura dello studio a Bassano del Grappa nel 1957 e alla decisione maturata nel 1964 di dedicarsi esclusivamente alla scultura ceramica nel laboratorio aperto in riva al Brenta.
Dagli esordi si passa poi al ‘lavoro felice’, fase in cui l’artista decide di ignorare le dinamiche del mercato artistico lasciandosi guidare esclusivamente dal proprio istinto e dalla propria creatività e sete di sperimentazione.
La terza Stanza è quella delle ‘grandi sculture’, opere monumentali che sottolineano l’importanza del medium usato, tale da competere con quelli più tradizionali del marmo e della pietra, e poi ancora ‘i geroglifici’ e ‘le installazioni sui pannelli’, rispettivamente quarta e quinta stanza, altri due singolari e sperimentali aspetti della produzione bonaldiana.
La mostra ‘La magia del Racconto – Sculture, ceramica, grafica’, realizzata sotto il patrocinio dell’AiCC – Associazione Italiana Città della Ceramica, è a cura di Giuliana Ericani, direttrice dei musei civici di Bassano, Nico Stringa, docente di storia dell’arte contemporanea all’università Ca’ Foscari di Venezia, e Antonio Bonaldi, figlio dell’artista.
FEDERICO BONALDI - La Magia del Racconto - Sculture, ceramica, grafica - 13 giugno – 18 ottobre 2015 - Bassano del Grappa, Civici Musei – Nove, Museo della Ceramica - www.museibassano.it