Il Girone A di Euro2016 vede scontrarsi i padroni di casa con la Romania di Iordanescu, l’Albania di De Biasi e la Svizzera di Petkovic.
Francia – Iniziamo naturalmente dai padroni di casa della Francia, guidati da Didier Deschamps, alla guida dei “galletti” ormai da quattro anni. Dopo un Mondiale, quello del 2014, in cui la nazionale transalpina ha mostrato buone cose questi Europei 2016 sono una ghiotta occasione per conquistare un trofeo che manca ormai da 16 anni.
I “Blues” avranno il vantaggio del pubblico amico e di una rosa dotata di molti talenti e anche di grande esperienza: le scelte di Deschamps, al di là dell’esclusione di Benzema per motivi extracalcistici, sono state indirizzate esattamente in questo senso, ovvero creare un’alchimia tra una nuova generazione emergente con ottime qualità e una vecchia guardia che possa dare esperienza e maturità al gruppo. Centrocampo, soprattutto, e attacco appaiono come i reparti migliori, quelli che non hanno da invidiare nulla alle altre nazionali favorite per il titolo, mentre la difesa potrebbe essere l’anello debole della compagine francese. I centrali Mangala e Koscielny non convincono pienamente, mentre Umtiti deve fare i conti con la giovane età. In porta Lloris è una sicurezza mentre sui lati Evra e Sagna possono dare spinta e concretezza in fase difensiva. Centrocampo in cui spiccherà il talento di Pogba ma anche la sostanza di Kantè, Schneiderlin o Moussa Sissoko. In avanti poi il talento non manca: da Payet a Griezmann fino al giovanissimo Coman, per i gol ci sono Giroud e Martial. La squadra di Deschamps se riuscirà a superare la naturale pressione di chi “gioca in casa” potrà davvero portarsi molto avanti nella competizione.
Romania – La nazionale rumena guidata da Iordanescu, al suo terzo “mandato” come commissario tecnico (1993-98, 2002-04), potrebbe rivelarsi un’avversaria ostica per le altre contendenti del Girone A. Il tecnico rumeno è dotato di grande esperienza e conosce bene i propri giocatori tanto da dare alla squadra un’organizzazione ben precisa: la Romania è la migliore nazionale europea a livello difensivo, almeno a quanto visto nelle qualificazioni a questi Europei, avendo subito appena 2 gol durante l’intero girone. A livello di nomi la squadra appare comunque “povera”: i “Tricolori” stanno vivendo una sorta di cambio generazionale durante il quale si stenta a trovare un vero e proprio talento che riesca a spiccare sul resto della squadra. Per la porta la fiducia è tutta riposta in Tatarusanu, estremo difensore della Fiorentina, anche se l’ombra dell’esperto Pantillimon potrebbe essere scomoda all’interno dello spogliatoio. La difesa è nelle mani di Chiriches, altro “italiano”, con accanto Grigore, centrale del Tolosa, e in quelle degli espertissimi Rat e Sapunaru. In mezzo al campo la qualità è poca ma Hoban e Pintilli sembrano formare un buono scudo per le mezze punte. A Stanciu e Stancu il compito d’inventare, con Torje e Popa a giocarsi il terzo posto sulla trequarti, mentre Alibec o Andone saranno i prescelti per concretizzare. Una squadra sicuramente senza grandi qualità quella rumena ma che con organizzazione e voglia potrebbe infastidire non poco.
Albania – Una delle favole più belle di Euro2016, insieme forse all’Islanda, quella di Gianni De Biasi che probabilmente tocca il punto più alto di una lunghissima carriera da allenatore portando per la prima volta l’Albania ad una competizione internazionale. Un incredibile traguardo che è stato possibile raggiungere proprio grazie alla pazienza e al metodo di lavoro del tecnico di Sarmede che ha dovuto praticamente rifondare la squadra da zero. Complice comunque anche la valorizzazione di alcuni talenti albanesi negli ultimi due anni “Le aquile” sono riuscite a qualificarsi estromettendo compagini come Serbia e Danimarca, risultato impensabile fino a qualche tempo fa. L’ossatura dell’Albania è forte anche se naturalmente la qualità dei singoli non è al livello della maggior parte delle squadre qualificate a Euro2016. La porta sarà difesa da Berisha, portiere della Lazio, mentre la linea difensiva vedrà quasi sicuro la presenza del capitano Lorik Cana, altro ex biancoceleste, e del terzino del Napoli Hysaj, forse uno dei migliori giocatori della squadra. Al centro del campo invece giostreranno Taulant Xhaka, Abrashi e Kukeli con due conoscenze del nostro calcio come Basha e Memushaj a dare loro il cambio se necessario. In avanti le speranze sono per gran parte sulle spalle di Sadiku, punta del Vaduz, che dovrà essere supportato dalle ali Roshi e Lenjani. Nel complesso la squadra albanese si presenta come la meno quotata del girone e dovrà faticare parecchio per ottenere dei risultati positivi. D’altronde anche la qualificazione pareva qualcosa d’impensabile quindi occhio alle Aquile.
Svizzera – La Svizzera di Petkovic si presenta sicuramente come la favorita a superare il girone insieme alla Francia. I valori tecnici a disposizione dell’ex tecnico della Lazio sono notevoli e ben distribuiti in tutti i reparti. A questi però dobbiamo sommare alcune lacune importanti, soprattutto per quanto riguarda i centrali difensivi e la punta centrale che potrebbero, alla lunga, penalizzare gli elvetici. In porta Yann Sommer è una sicurezza e il ruolo di secondo affidato a Burki, titolare nel Borussia Dortmund, fa dormire sonni tranquilli ai tifosi svizzeri. I terzini saranno sicuramente l’arma in più vista la loro qualità e quantità: Ricardo Rodriguez a sinistra e Lichsteiner a destra forniscono ben più di una semplice garanzia. In mezzo Djourou potrebbe essere la nota dolente vista la propensione nel distrarsi mentre il giovane Schar sembra avere ottime prospettive. In mezzo al campo molto sarà affidato ai piedi di Granit Xhaka, talento cristallino del Borussia Monchengladbach, mentre per la corsa ci sono Behrami, Dzemaili o Fernandes. Davanti spazio a Seferovic, di cui non si possono non notare gli ottimi colpi ma del quale si attende ancora un’esplosione definitiva, Shaqiri e Mehmedi. A disposizione tra l’altro il giovane Embolo, ragazzo dalle prospettive più che rosee, scalpita. Vista la qualità dei singoli e la validità di un tecnico esperto come Petkovic si può essere sicuri che la Svizzera non deluderà le aspettative: la crescita della nazionale elvetica negli ultimi anni è stata molto decisa e questa potrebbe essere l’occasione, forse, per togliersi qualche sfizio più grande di qualche vittoria e diventare una vera sorpresa del torneo.