E' inutile distrarsi da altro nel corso di questa settimana, il pensiero torna sempre lì. Si possono fare tante cose, ora che è periodo di festa si sta con gli amici, si gioca nelle case, ci si rivede con i parenti, ma il chiodo fisso è sempre quello: il derby! 

I tifosi della Capitale, di fede diversa, aspettano solo le 20,45 di domenica 5 gennaio. Quest'anno la sconfitta, per chi la subirà, sarà probabilmente più mitigata visto che il giorno dopo è ancora festa.

Non si potrà commentare tra colleghi sul posto di lavoro e gli sfottò, arrivato il martedì lavorativo, saranno meno accesi. Anche nelle scuole, stesso scenario. E' pur vero che dipende tutto da quanto succederà in campo alla fine dei 90 minuti. Si spera sempre di vincere il derby, ma il pareggio è ben accolto in queste situazioni. Rappresenta sempre il male minore.

Comunque vada, il derby è uno spettacolo che Roma offre a tutto il mondo del calcio. Anche gli spettatori neutrali lo aspettano con interesse e curiosità. I colori delle coreografie, il fattore agonistico, i cori delle due curve, accendono anche coloro che non sono coinvolti emotivamente dal risultato.

L'ansia sale giorno dopo giorno. C'è chi non ci dorme la notte. Queste sono le passioni più belle e più naturali del calcio. Romanisti e laziali sono tifoserie molto rivali ma spesso, anche se siedono in posizioni opposte nello stadio, esistono amicizie molto forti. Questo è il vero senso del derby. La rivalità deve concretizzarsi solo nei tempi della partita e sul campo, per il resto deve esistere solo il rispetto per la tifoseria avversaria. Vinca il migliore, e vinca l'amicizia di tanti romanisti e laziali!