Max Verstappen ha dominato il Gran Premio di Suzuka ma, forse, se ne è parlato troppo poco.

Dalla fine della scorsa stagione l’olandese sta dimostrando di essere uno dei piloti più forti di tutti i tempi seppur non guida la macchina più veloce tra quelle in pista. Il vantaggio competitivo se lo è conquistato sul campo grazie alla sua caparbietà. Leader tecnico della scuderia e quattro volte campione del mondo, il numero 1 è riuscito in un’impresa ciclopica conquistando la pole position in Giappone con conseguente vittoria. Unico pilota a vincere per quattro volte consecutive in terra nipponica e terzo pilota di sempre per gare vinte, dietro solo a Schumacher ed Hamilton. La stagione in corso ha nelle McLaren il punto di riferimento ma lui può essere la mina vagante in grado di alterare gli equilibri del campionato.

In Bahrain la storia sarà diversa visto che la pista avvantaggia chi ha il motore più potente. Le parole del pilota certificano il weekend favorevole della squadra dando una spiegazione razionale a quanto visto in pista: “Sono contento della prestazione e del successo, l’inizio del weekend era stato complicato ma poi abbiamo massimizzato tutto. La chiave è stata sicuramente la pole. Conosciamo i nostri limiti, dobbiamo lavorarci perchè la MCLaren era più veloce. La pista, su cui è difficile superare, ci ha aiutato. Dobbiamo rendere la macchina più veloce”. La scuderia austriaca non ha mai messo a disposizione degli atleti autovetture facili da guidare, questo rende tutto molto più complesso; per sfruttare al meglio le caratteristiche bisogna essere veramente bravi. Solo cinque piloti sono riusciti a portare la vittoria con la Red Bull: Sergio Perez, Daniel Ricciardo, Mark Webber, Sebastian Vettel e Max Verstappen con gli ultimi due che hanno conquistato quattro titoli mondiali a testa. La differenza abissale tra Verstappen e la scuderia stessa si può notare dalla posizione in classifica con il pilota ad una sola lunghezza dal primo della classe - Lando Norris - e la squadra al terzo posto (61 punti) dietro alla McLaren (111 punti) e la Mercedes (75 punti). La maretta tra i piloti della Papaya potrà essere la chiave di volta per Max nel tentativo di vincere per la quinta volta il titolo iridato, anche se quest’anno sembra veramente un’impresa titanica. Di piste favorevoli a lui ne sono rimaste poco, proprio perchè non ha la macchina più veloce. Gli astri si dovrebbero incrociare ed i competitors entrare in confusione ma nella corsa al titolo non si può, di certo, escluderlo. Un altro record è quello della percentuale di vittorie arrivate dopo una pole position (almeno 10): l’80.49%. Statistica che fa riflettere e descrive il ragazzo come un vero e proprio squalo in pista. La sensazione è quella di essere di fronte ad uno dei piloti più forti di tutti i tempi, sicuramente tra i tre ancora in attività. Le stesse emozioni che ha regalato Vettel nel corso della sua carriera sono state surclassate dal primo pilota Red Bull che in Giappone ha confermato di poter essere protagonista seppur con una macchina non al top.