Una riforma costituzionale del 2023 che forse non ha avuto il rilievo mediatico che merita é stata quella relativa all’art. 33 della nostra Carta fondamentale.
Visitando il sito della documentazione dei Servizi e degli Uffici del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati si possono leggere i contenuti della legge costituzionale:
“La finalità della revisione costituzionale è introdurre espressamente lo sport tra i valori tutelati dalla Carta fondamentale. Il testo si compone di un unico articolo, che modifica l’articolo 33 della Costituzione, aggiungendo un nuovo ultimo comma, ai sensi del quale “la Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.
Il contenuto assiologico dell’attività sportiva, poi, è declinato su tre direttrici, che fra loro non si pongono in rapporto gerarchico, bensì equiordinato e complementare. Emerge anzitutto – come sembra suggerito dalla collocazione all'articolo 33 – il valore educativo, legato allo sviluppo e alla formazione della persona. A questo si affianca il valore sociale: lo sport, infatti, rappresenta spesso un fattore di aggregazione e uno strumento d’inclusione per individui o cerchie di soggetti in condizioni di svantaggio o marginalità del più vario genere, quali quelle di tipo socio-economico, etnico-culturale o fisico-cognitivo. Infine, lo sport ha una innegabile correlazione con la salute, specie intesa nella sua più moderna concezione di benessere psico-fisico integrale della persona, anziché come mera assenza di malattia. La formula secondo cui è riconosciuto il valore dell’attività sportiva “in tutte le sue forme” appare finalizzata, del resto, a esplicitare che la norma abbraccia lo sport nella sua accezione più ampia.
In riferimento alla revisione costituzionale in oggetto, il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi dichiarò che “La Costituzione riconosce il valore, ma non determina un diritto, e sarà proprio una nostra responsabilità, della classe dirigente, quella politica, ma anche quella sportiva, trasformare il riconoscimento del valore in un diritto da garantire a tutti.”
Nella linea descritta l’Associazione “Donne e società”, la Sezione “Ara Pacis” di Roma della FIDAPA BPW Italy ed il Panathlon International Club di Roma hanno tenuto un approfondimento sull’attuale situazione del mondo dello sport in considerazione della modifica costituzionale. L’evento si é tenuto a Roma nella Sala David Sassoli – Spazio EU Experience, di Piazza Venezia. Il titolo del workshop é stato: “Un altro sport é possibile”.
Al termine dell’evento la Presidente del Panathlon International Club di Roma Stefania Lella ci ha gentilmente concesso un’intervista in cui ci ha comunicato che “il workshop in oggetto, accanto ad un’altro evento anch’esso dedicato all’art 33 (con relativa pubblicazione degli atti), é stato fonte di grande soddisfazione. Nel corso di queste due manifestazioni sono stati lanciati appelli dai soggetti che oggi sono chiamati a percorrere la nuova strada: le Istituzioni centrali e governative, le Regioni e gli Enti locali, la Scuola, il mondo dell’Associazionismo. Dagli inteventi dei relatori é emersa la necessità inderogabile ed impellente di una nuova definizione delle competenze della governance nazionale e territoriale che viene sollecitata al Ministro dello Sport e Giovani, con il coinvolgimento di tutti gli attori. Sono stati evidenziati anche altri tre aspetti, il primo é il bisogno di un maggior sforzo in termini di programmazione e continuità nei finanziamenti. Il secondo punto é l’esigenza di un maggior coordinamento territoriale sulle diverse competenze nell’impiantistica. In terzo luogo, sono emerse le indicazioni e le linee guida per una più chiara definizione dell’uso delle strutture scolastiche.